Cherubino Coreno, Musicista del XVIII secolo

Dal sito dell’Ing, Giuseppe Di Siena

Don Giuseppe Lavalle detto “Don Peppino”, nacque nel 1884 a Coreno Ausonio (Fr), ove visse fino alla morte, soggiunta nel 1979. Come recita la lapide affissa sulla sua casa, “fu sacerdote e studioso umanista“. Nella sua “Storia di Coreno”, pubblicazione postuma del 1984 (curata da Giuseppe Parente), un capitoletto è dedicato alla figura del musicista Cherubino Coreno (1713-1758). Il Cherubino “nacque il 9 gennaio 1713 da Antonio e Teodora Valente, di famiglia agiata”, fu alunno del Seminario vescovile di Gaeta, quindi si trasferì a Napoli dove “il 19 dicembre 1735 sposò Fortunata Piano, figlia e sorella di musicisti”. Nello stesso capitolo del libro si legge ancora che il 30 dicembre 1748 “il magnifico Don Cherubino Coreno virtuoso di oboe, di flauto traverso e flauto dolce, quale si è fatto conoscere molto addottrinato nella sua musica” fu eletto Maestro degli strumenti a fiato dai Governatori del Conservatorio di Santa Maria di Loreto.

Il prof. Nilo Cardillo (già Preside del Liceo Classico di Formia), incuriosito da questi riferimenti contenuti in un testo (“Storia di Coreno”) che considera prezioso e fondamentale per la memoria storica e culturale del piccolo borgo collinare, si è sentito spinto a intraprendere ulteriori ricerche. “Dai documenti conservati presso il Conservatorio – spiega il professore –  risulta una lunga lista di maestri che hanno preceduto il Coreno sulla cattedra degli strumenti a fiato. In realtà egli è stato il primo ad insegnare solo ‘i legni’. Di tali strumenti è stato uno dei più prestigiosi maestri nella scuola musicale napoletana ed è stato regolarmente presente, come primo oboe, nell’orchestra del Teatro San Carlo di Napoli sin dal 1737, anno della sua costruzione”.

Per i maestri di conservatorio del tempo, la composizione di concerti musicali da far eseguire agli allievi, rientrava tra i doveri del contratto di lavoro. Ma la ricerca di eventuali spartiti composti da Cherubino Coreno non è stata facile: presso il Conservatorio di San Pietro a Maiella di Napoli, che gestisce oggi l’archivio di Santa Maria di Loreto, nemmeno l’ombra di una sua creazione. Comunque, grazie a indizi scovati per caso e a suggerimenti di insigni studiosi, i risultati sono arrivati. Il Maestro Graziano Fronzuto (che si è occupato tra le altre cose del restauro dell’organo della Chiesa di Santa Margherita di Coreno), ha segnalato l’esistenza di una pubblicazione, uscita a Londra nel 1750, dal titolo “Six Sonatas for two german flutes or two violins, with a thorough bass”. Attraverso ricerche del figlio Franco Alberto Cardillo, informatico presso il CNR di Pisa, il professore ha potuto sincerarsi dell’esistenza di due copie di quel libretto. L’una conservata ancora a Londra, l’altra presso laStaatsbibliothekdi Berlino. Di lì a pochi giorni, gli spartiti ricercati fino ad allora con tanta ansia, erano – non senza emozione- finalmente tra le sue mani.

Cherubino Coreno è un singolare personaggio osserva Nilo Cardillo – emblema di tanti Corenesi che, partendo dal piccolo paese natìo, sono riusciti ad occupare posizioni importanti nella società, nella cultura e nell’arteE’ importante tramandarne il ricordo e mettere a disposizione dei giovani la sua musica, eseguita e ascoltata non solo a Napoli, ma verosimilmente  anche in grandi città europee come Londra e Berlino.”  Con entusiasmo pari solo alla trepidazione con la quale ha condotto le sue ricerche, Nilo si è fatto promotore di una suggestiva iniziativa: la serata del prossimo 2 agosto sarà dedicata al ricordo di quest’uomo che ha rappresentato un piccolo “bagliore corenese” nella straordinaria stagione del Settecento musicale napoletano. Per l’occasione egli promette di svelare particolari inediti della vita di Cherubino e con l’esecuzione delle sue composizioni da parte di musicisti esperti, di farlo tornare -redivivo- nello stesso paese natale da cui partì, 277 anni fa.


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