RIFLETTERE SUL SECOLO XX PER AFFRONTARE LA CRISI SENZA FINE DEL SECOLO XXI
Siamo ripiombati in un’epoca di paura. E’ svanita l’ idea che le competenze, per le quali sono state investite tante energie negli studi e grazie alle quali sono state abbracciate professioni, intraprese attività lavorative, siano quelle utili per l’intera vita professionale. E’ svanita la certezza di potersi ragionevolmente attendere una pensione soddisfacente in seguito a una carriera fortunata. Tutte queste inferenze dal presente al futuro, che hanno caratterizzato la vita delle generazioni fino agli ultimi decenni del “secolo breve”, sembrano finite per sempre.
Riteniamo che una strada utile da percorrere, per superare queste paure e affrontare le novità dal presente, sia quella di capire fino in fondo che cosa sia stato il secolo precedente. Il ventesimo secolo non è stato necessariamente come ci hanno insegnato a vederlo, ovvero “Non è stato, o non solamente, la grande battaglia tra la democrazia e il fascismo, o tra il comunismo e il fascismo, o tra la sinistra e la destra, o tra la libertà e il totalitarismo, ma la tensione verso la costruzione di una società più equilibrata, realizzando Stati democratici e costituzionali forti, economicamente interventisti e con imposte elevate, capaci di includere società di massa complesse, senza fare ricorso alla violenza o alla repressione” (Così ha scritto recentemente il grande studioso Tony Judt, nel suo ultimo libro “Novecento. Il secolo degli intellettuali e della politica”, Laterza, 2012).
Riflettere sulla grande eredità del “secolo breve” significa capirne l’importanza e rendersi conto che la scelta, di fronte alla quale si trovano tutte le società occidentali, non sarà mai più tra il capitalismo e il comunismo, o tra la fine della storia e il ritorno della storia, ma tra la politica della coesione sociale basata sugli scopi collettivi e l’erosione della società per mezzo della politica della paura.
E’ sembrato utile proporre tale riflessione agli studenti che si preparano ad affrontare l’esame di maturità e la successiva difficile scelta degli studi universitari. Forse non saranno date risposte risolutive, che probabilmente non esistono. Si spera di consegnare agli studenti, oltre che conoscenze utili per affrontare l’esame, anche alcune consapevolezze che li aiutino a resistere nella tempesta, a sfidare il cataclisma che li ha investiti, recuperando l’eredità più nobile del Novecento. Può essere una forma di protezione degli individui sia contro minacce reali o immaginarie alla loro sicurezza, sia come protezione della società contro minacce, invece reali e probabili, alla sua coesione da un lato e alla democrazia dall’altro.
Il secolo breve, 1914-1991
Aula Magna Liceo Scientifico “L.B. Alberti”- Minturno
Lunedì 26 e Martedì 27 novembre 2012 – ore 15:00
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Programma dei lavori
Lunedì 26 novembre – ore 15:00
Dirigente Sc. Prof. Amato POLIDORO
Apertura dei lavori e indirizzo di saluto
Preside Prof. Nilo CARDILLO
Le scuole di Alta Formazione dell’I.I.S.F. di Napoli
Prof. Francesco SOVERINA: Membro Direttivo I.C.S.R.
“La seconda guerra dei trent’anni – (1914-1945)”
Martedì 27 novembre – ore 15:00
Dirigente Sc. Prof. Amato POLIDORO
Apertura dei lavori
Prof. Guido D’AGOSTINO, Presidente I.C.S.R.
“La nascita della Repubblica e della Costituzione Repubblicana”
Preside Prof. Nicola Terracciano
Dibattito e conclusioni
Ai partecipanti verrà rilasciato un attestato a cura del Liceo Scientifico di Minturno.
Coordinamento e Segreteria:
Dirigente Scolastico, Prof. Amato POLIDORO – Liceo Scientifico Statale “L.B.Alberti” Via Santa Reparata 11 – 04028 Marina di Minturno – tel. 0771680620 – LTPS030006@istruzione.it
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“Il Secolo breve”, 1914-1991. Importante saggio dello storico britannico Eric J. Hobsbawm. L’autore analizza le svolte storiche di un secolo – il ventesimo – la cui esten-sione temporale può essere racchiusa in due date: 1914-1991.
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I.C.S.R.
L’Istituto Campano per la Storia della Resistenza, dell’Antifascismo e dell’Età Contemporanea è sorto nel 1964 per iniziativa di un gruppo di intellettuali antifascisti e democratici napoletani. E’ associato all’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione, con sede a Milano; fa parte della rete di circa 70 omologhi istituti diffusi sul territorio nazionale e svolge un costante impegno civile e culturale al servizio della Regione Campania.
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